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ANCHE QUESTO E’ UN UOMO

Milan Mazic

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A volte la voce di chi non ha voce, dei reclusi, dei dimenticati, di chi paga i propri errori con la perdita della libertà, riesce a farsi sentire. Questa volta attraverso le parole di Milan Mazic. Considerazioni a microfoni spenti, chiama i suoi racconti, proprio per accentuare questa difficoltà di comunicazione dovuta sì all’isolamento, ma anche a pregiudizi che ci portano a tener lontano come infetto chi è stato carcerato, anche se ha pagato il suo debito, mentre non temiamo di rimanere accanto a persone di dubbia etica che per furbizia o privilegi occupano ruoli importanti nella società. I delinquenti non sono tutti in carcere e il solo fatto di esserci stato non significa essere privi di una morale e di valori socialmente importanti. Questi racconti ci mostrano che la vita vista attraverso le sbarre, carica di nostalgia, rimpianti, difficoltà nei rapporti interpersonali, ha tanto da insegnare a tutti quanti e ci aiuta ad aprire gli occhi su luoghi comuni e presunte sicurezze che si trasformano rapidamente in rovinose cadute. Ironia, saggezza pratica e rapporti umani sono gli ingredienti delle storie qui raccontate che ci mostrano un carcere per certi aspetti impegnato nella rieducazione, per molti altri ancora incentrato sulla punizione e sulla vendetta. Sicuramente un luogo dove c’è tanto tempo per discutere e pensare.

Milan Mazic