VOLONTARIATO

UN POZZO PER AVUVU, NIGERIA

 

Nigeria del sud: diario di viaggio

 

“Non poter accedere a fonti di acqua pulita, significa automaticamente vivere in condizioni non dignitose che conducono alla malattia ed alla povertà uomini, donne e bambini”

Ogni giorno, in Africa, troppe donne e bambini sono costretti a camminare per ore in cerca di acqua e spesso per raggiungere un rigagnolo fangoso e inquinato. L’80% delle malattie è legato alla mancanza o alla cattiva gestione dell’acqua.

Questo il motivo che insieme alla comunità locale , ha promosso la costruzione di due pozzi con relative cisterne d’acqua per il villaggio di Avuvu in Nigeria.

 

L’associazione culturale Anemos in Nigeria. Obiettivo: la ricerca dell’acqua. Il pozzo è stato trivellato con successo nell’agosto 2009.

Villaggio di Avuvu, Nigeria del sud, tardo pomeriggio del giorno 10 gennario 2010. Tutto è pronto per accogliere gli ospiti italiani. La piccola comitiva, capitanata da Don Nino Ghisi, è ignara dei festeggiamenti preparati dalla gente del villaggio.

Il polveroso pulmino affronta l’ultima curva e si immette nella direttrice finale. Una folla chiassosa, festante, incontenibile si assiepa attorno all’esausto ed ansimante pulmino. E’ un coro fatto di allegria, balli, canti, musica e ritmi africani. Esce Don Nino e subito un’acclamazione lo avvolge nell’affetto e nel calore umano di questa gente. Poi è la volta di Franco Vivi (vero attore di questo progetto) e via via degli altri quattro componenti. Le strette di mano e le pacche sulle spalle si sprecano. Tutto contagia. L’allegria della festa, la spontaneità della gente, il clima, le varie suggestioni, le cadenze dei ritmi musicali, sono componenti che contribuiscono a rendere ancora più magica una serata speciale.

Poi la festa continua. In pratica per un’intera giornata si balla, si canta, si fa musica con qualsiasi cosa capiti per le mani. La conclusione ha del fantastico. I nostri “eroi” sono vestiti di tutto punto con abiti tradizionali confezionati su misura per loro. Giulia (Ruini) in un elegante abito lungo, che ne esalta stile e garbo, inizia a far strage di cuori. Alla fine avrà proposte di matrimonio da almeno una ventina di aitanti ragazzi del posto.

Il momento è solenne. E’ sera. I saggi del villaggio, contornati dalla gente che assiepa la piazzetta centrale, conferiscono agli ospiti il titolo e gli emblemi di dignitari di Avuvu (in pratica la cittadinanza onoraria). E’ una cerimonia per nulla banale. L’emozione si avverte e si trasmette trai convenuti.

Quando si dice che l’acqua è vita, si professa una sacrosanta verità. E dalla vita nasce vita. La vita che fa sgorgare affetti, condivisioni, riconoscenza, mutuo aiuto.

Il giorno dopo tutti al lavoro sotto la ferrea direzione di Franco Vivi. Perchè l’acqua di cui si parlava era l’obiettivo di questo gruppo di volontari. Il pozzo infatti è stato trivellato con successo nell’agosto dello scorso anno. Poi è stato realizzato il pensile e creata una rete di distribuzione che alimenta vari punti (15) del villaggio. Ora c’è da comperare il generatore di corrente per alimentare la pompa di sollevamento e per dare luce al villaggio. Poi il collaudo del tutto e la messa a regime. Facile da dirsi ma per niente da farsi. Siamo in Africa e in una zona politicamente molto inquieta, soggetta ad un progresso caotico, non governato, irrispettoso dell’ambiente, e, guarda caso, dei più deboli.

Citiamo solo per dovere le difficoltà a raggiungere le città per acquistare attrezzature e materiali. La zona è militarizzata. Controlli ovunque che si superano pagando il pizzo ai militari. Discariche in ogni parte. Gente che vive in mezzo ai rifiuti. Scoli fognari ai margini delle strade, spesso esondati ed alimentanti odori insopportabili e veicoli di malattie. Bambini sporchi, laceri, girovaganti in una selva frammista di tutto, del peggio di tutto. I rifiuti vengono continuamente bruciati in un clima fatto di polveri, fumi, diossina a più non posso. Dante avrebbe materiale inedito per riscrivere qualche suo girone infernale. Marco Ruini e Giuseppe Cupello, medici di professione, si prestano alle cure nei vari casi che sono a loro sottoposti.

Siamo alla conclusione. Finalmente e quasi miracolosamente all’ultimo giorno l’acqua sgorga. Sergio Calzari e Marco Ruini prendono Vivi e lo immergono nell’acqua. Bravo Franco, bravo Don Nino. Non a caso vengono portati in trionfo. E’ festa grande.

Ma bravi anche i ragazzi e le ragazze del gruppo missionario parrocchiale di Novellara (Reggio Emilia), che hanno raccolto con iniziative varie le risorse per fare il pozzo, acquedotto e il resto che offre l’acqua agli amici di Avuvu; un gran bell’esempio di solidarietà tra le genti. Il tutto è stato denominato: Water for life project, scritto in Inglese, perchè là parlano Inglese.

 

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