Progetto editoriale

“Neuroscienze Anemos”  è nata nel novembre 2010 dalla collaborazione de La Clessidra Editrice e della Libera Università di Neuroscienze Anemos, realtà quest’ultima che trova così attraverso la pubblicazione del periodico l’opportunità di comunicare a un pubblico più vasto i risultati della propria attività convegnistica e di ricerca.  Accanto alla rivista cartacea è disponibile una versione online  che permetta una maggiore diffusione e lo sviluppo di un dibattito connesso ai contenuti trattati all’interno di ogni numero

Le fonti privilegiate di “Neuroscienze Anemos” sono state  innanzitutto i resoconti delle sessioni convegnistiche passate (2008-2010) e lo saranno quelle future, in modo da poter metter in circolazione ciò che merita di continuare a nutrire il dibattito. Le giornate di studio, i seminari, i cicli di lezioni o i singoli incontri che alimentano la rivista sono del resto, già per loro natura, un primo tentativo in direzione del compito di offrire una sintesi, la più chiara e comprensibile possibile, dei risultati più alti e degli strumenti interpretativi più accurati offerti da quel plesso di discipline, piuttosto eterogenee, raggruppate sotto la definizione di neuroscienze.

 

Il sito e il periodico diventano così il naturale complemento di quelle attività convegnistiche, all’interno delle quali vengono dibattuti temi tratti dalle scienze biomediche e dalla psicologia (sociale, individuale, linguistica, dinamica o del profondo ecc.), dalle cd. scienze culturali (sociali, umane o morali, che dir si voglia), dalla filosofia morale, dalla bioetica e neuroetica, dalla filosofia della mente. Si cercherà comunque di aprire ulteriori orizzonti contenutistici accanto alle discipline appena nominate, un’apertura verso temi come l’intelligenza artificiale, la logica, la gnoseologia e l’epistemologia, le scienze cognitive in genere, vale a dire quelle discipline metodologiche e formali che riflettono sulle stesse modalità conoscitive. Quegli ambiti di discorso trovano qui una loro seconda occasione di disamina ed elaborazione, che dovrebbe rinforzarli, anche retroattivamente e riepilogativamente.

In tempi di diffuso pessimismo – o se connotato in senso morale, di degrado –  ci è sembrata una necessità provare a ripartire da un’idea culturale e di confronto dialettico. L’inattualità del modo propositivo e delle stesse parole di cui abbiamo bisogno per descriverlo sono probabilmente l’ultimo e decisivo – sebbene indiretto – argomento a favore dell’urgenza dell’impresa. 

Gli Editori